Langhe 2018
Qualche settimana fa siamo stati ospitati da Fabio e Sabrina, in un paesino, non me ne vogliate cari Fabio e Sabrina, sperduto nel nulla, in mezzo alle colline della provincia di Cuneo. Ci hanno messo a disposizione una cameretta con tanto di materassino gonfiabile nella loro spaziosa ed accogliente mansarda.
Abbiamo colto subito l’invito, e l’abbiamo trasformato in un’occasione per visitare le famose langhe piemontesi e i borghi più famosi della zona.
Scrivendo queste poche righe inizio a ricordare le Langhe, quelle terre piene di cultura, quelle colline cariche di colori e quei lunghi vigneti pieni di uve pregiate delle quali, mio malgrado, non riesco a cogliere appieno il gusto, complice una passione smisurata per le birre e un amore infelice per l’acqua di Bacco.
La nostra visita è stata scandita da dei ritmi serrati, al nostro arrivo il venerdì sera è seguita una cena di benvenuto prima della sonora dormita sul letto gonfiabile. Al risveglio ci siamo velocemente catapultati in macchina verso l’inizio del nostro tour. Dal paesino disperso nella campagna, per inciso, l’ultimo censimento stima 569 anime, ci siamo diretti a Grinzane Cavour, il paese del famoso Conte.
Il paesino è dominato dal Castello di Cavour, qui lo statista ha abitato durante la sua permanenza nella cittadina come sindaco. Purtroppo le notizie certe riguardanti la costruzione del castello sono andate perdute con la memoria delle persone che l’hanno realizzato, ma rimane ancora tutt’oggi un ottimo punto panoramico oltre che sede dell’enoteca regionale!
Ringraziamo Cavour per la sua ospitalità e ci dirigiamo a “La Morra”, passando prima dal famoso cedro del libano. Il quale svetta sul colle Monfalletto, quasi fosse un monuemento. Il luogo ormai è preso di mira da fotografi e non, proprio per la sua particolarità. Il sito ufficiale delle langhe racconta che la storia del cedro “inizia nel 1856 quando due giovani, Costanzo Falletti di Rodello ed Eulalia Della Chiesa di Cervignasco, discendenti dell’attuale famiglia, piantarono l’albero a ricordo delle loro nozze suggellando così due amori: quello reciproco degli sposi e quello della loro famiglia per queste terre. Secondo la tradizione si trattò di un gesto beneaugurante, simboleggiato dalla scelta di un albero particolarmente robusto e longevo che potesse riflettere il loro legame: un amore forte e durevole da tramandare alle generazioni future affinché ne conservassero il ricordo. Ancora oggi, dopo quasi 160 anni, siamo testimoni delle promesse matrimoniali dei due giovani sposi.”
La Morra ospita uno dei migliori punti panoramici di tutte le langhe e ci avrebbe fatto davvero molto piacere visitarlo, se solo non fosse stato in fase di restauro. Così ci armiamo di pazienza, ormai un pochino ci siamo anche abituati, e ci arrampiamo sulla torre campanaria proprio di fianco al famoso punto panoramico. La vista sui campi coltivati si commenta da sola non credete?
Arrivati a questo punto lo stomaco inizia a emettere un leggero brontolio e capiamo che è proprio il caso di fermarci in uno dei mille casali della zona ristrutturati ed adibiti a ristorante. Il cibo era favoloso, ovviamente, il panorama pure, what else?
Con la pancia piena si ragiona meglio si sa, e il castello di Novello, a una manciata di km da La Morra, ci regala una vista sulle langhe magnifica. Il Castello, costruito a fine XIX secolo, è attualmente destinato ad hotel, ma ancora visitabile su appuntamento, vi lascio il link del sito dal qualche potrete trovare tutte le info per visitarlo e apprezzarlo al meglio.
Ci siamo poi diretti in un luogo al limite dell’incredibile, abbiamo visitato una cappella che non ha nulla a che vedere con tutte le altre cappelle che abbiamo visitato fino ad ora. Provate ad immaginarvi una piccola cappella, costruita più d’un secolo fa in mezzo ai vigneti da un contadino molto facoltoso, col solo scopo di poter radunare tutti gli altri contadini della zona nel caso si fossero verificate delle forti grandinate mentre si trovavano al lavoro nei campi. La cappella, non è mai stata consacrata ufficialmente, così è stata presa di mira da due artisti contemporanei, David Tremlett e Sol Lewitt, che negli anni novanta decisero di valorizzare quel piccolo avanforte disperso nelle langhe regalandogli uno stile davvero unico nel suo genere. La cappella della Madonna delle Grazie, ora chiamata capella del Barolo, spicca tra i vigneti già a centinaia di metri di distanza grazie alla sua accesa policromia. Le tonalità di rosso, giallo e blu che la decorano spiccano nel contesto rendendola un perfetto luogo di ritrovo per eventi culturali e esposizioni artistiche. Inutile dirvi che mi sono completamente innamorato di questo luogo! Vi allego qui sotto il video girato dal mio amico Fabio durante la nostra visita. (Vi allego anche il link al profilo instagram del nostro fotografo
[youtube https://www.youtube.com/watch?v=IAbhyvETFfw&w=560&h=315]
L’ultima tappa della giornata è stata la cittadina di Barolo, piccolo forte arroccato su una delle bellissime collinette di cui ho perso, sia il conto che il nome. Barolo, oltre che per il tipico vino, saprà stupirvi con le sue viettine strette e irregolari, capaci di regalarvi un panorama o uno scorcio nuovo ad ogni curva, regalandovi così il piacere della scoperta. Il paese è anche famoso per i festival e i concerti che ogni estate vengono organizzati in prossimità del grande castello, inutile ricordare il celebre Collissioni Festival, dove ogni anno vengono ospitati artisti di calibro internazionale!
Arriviamo a casa stanchi morti dopo una giornata a dir poco intensa, ci concediamo il meritato riposo e bandiamo ogni qual tipo di sveglia per la mattina seguente. Quando il nostro corpo piano piano si riprende dalle fatiche del giorno prima ci svegliamo accorgendoci che la mattinata è gia quasi passata e ci ritroviamo a tavola con dubbio amletico sul pasto da fare, “pranzo o colazione? questo è il dilemma”.
Saluzzo è l’ultima tappa del nostro tour delle langhe piemontesi, cittadina davvero carina e pittoresca dal quale non potete esimervi dal visitarla. Il centro storico medievale vi stupirà mentre i negozietti e i ristorantini sparsi sotto i porticati faranno da piacevole contorno alla vostra visita.
Arrivati alla fine di questa nostra gita ci voltiamo con un pò di dispiacere salutando i nostri nuovi amici Fabio e Sabrina, i quali ci hanno fatto amare questa terra, ci hanno ospitato, e soprattutto sfamato. Siamo impazienti d’ospitarvi e di guidarvi alla scoperta delle nostre zone!
Buon viaggio e buona strada a tutti
Mirco&Laura